“Quanto deve essere lungo il menù?”: quante volte te lo sarai chiesto, alle prese con un restyling del tuo locale o con l’offerta che proponi ai tuoi clienti?
Bè, ti tranquillizzo: almeno una volta nella vita qualsiasi ristoratore o proprietario di un pub si è posto questa domanda e, si può affermare che questo quesito investe anche la composizione della carta dei vini, dei cocktail o delle birre.
In effetti non esiste un numero standard per il numero di pietanze e bevande, però sicuramente possiamo dividere in due macro gruppi le categorie: il locale che sceglie di mettere a disposizione solo poche portate e il locale che punta sulla differenziazione. In linea generale si può affermare che un menù estremamente corto non dà una buona impressione e, in più, non garantisce la copertura almeno dei target principiali dei clienti, costringendoli – alle volte- a rinunciare a consumare.
D’altro canto, un menù eccessivamente prolisso potrebbe essere controproducente, sia perché troppa scelta potrebbe mettere in crisi il consumatore, sia perché potrebbe creare dei problemi nell’organizzazione della cucina.
Un menù ben riuscito, infatti, riesce ad offrire la giusta quantità di scelte, garantendo la copertura delle preferenze più comuni e venendo in contro anche alle esigenze particolari tipiche di questo tempo (penso ai vegetariani o agli intolleranti).
Le regole base:
- INSERISCI 2 O 3 ALTERNATIVE PER SEZIONE: un menù ben strutturato dovrebbe riportare almeno 2 o 3 alternative per ogni categoria, come ad esempio carne, pesce, vegetariano. Questo significa che, per esempio, per la categoria “secondi piatti”, dovremmo ideare e scrivere 2- 3 secondi a base di pesce, 2-3 secondi a base di carne, 2-3 secondo vegetariani.
E così anche per le altre categorie… Così facendo si costruirà un menù di lunghezza media che non metterà in crisi il cliente, ma che gli offrirà comunque delle valide alternative in base alle sue preferenze.
2)INSERISCI I PIATTI IN ORDINE DI PREZZO: un’altra regola generale da rispettare è quella di riportare i piatti in ordine di prezzo in tutte le sezioni del menù, così il primo piatto citato avrà il prezzo minore e l’ultimo il prezzo più alto.
3) DIVERSIFICA: le alternative che proponi devono essere quanto diverse le une tra le altre: le scelte funzionano con facilità se le opzioni sul campo sono chiaramente diverse, questo per il fatto che le persone tendono a consumare di più quando le opzioni sono nettamente divere tra loro, proprio per l’effetto “voglio provarle tutte”.