Era il 1810: in occasione del matrimonio, il 12 ottobre, tra il principe Ludwig e la principessa Therese di Sassonia, a Monaco si tenne una grande festa, su un prato allora alla periferia della città. L’evento, che durò una settimana, con tanto di corsa di cavalli, fu così gradito che si decise di replicarlo anche l’anno successivo, abbinando una fiera agricola, cibo e birra. Nacque in semplicità, ma di sicuro con tanto affetto da parte dei bavaresi, l’Oktoberfest.
Questo appuntamento del mese di ottobre ha ormai valicato i confini nazionali: oggi qualunque locale italiano può organizzare, in qualunque mese dell’anno, una serie di eventi e degustazioni a tema “prodotti bavaresi”, certo che sarà un successo di pubblico, giovane e meno giovane. Gli ingredienti molto semplici – musica, tradizione, cibo alla brace, buona birra, dolci – sono anche quelli più capaci di catalizzare l’amore del pubblico. A condire il tutto la bellezza di una festa che nasce in piazza e che trova nei locali il giusto compimento (proprio a livello di location).
L’invito, per chi vuole ragionare in modo intelligente e proporre un Oktoberfest completo, è quello di tornare proprio alle origini della festa. Ovvero: fare respirare ai propri clienti l’aria tedesca, anche in termini di musica, o abbigliamento, o colori delle bandierine (bianche e azzurre). Avvicinarsi alle radici di un evento interessante, anche dal punto di vista storico, lavorando molto sulla qualità ed eccellenza dei prodotti. Per una volta addio pane semplice, benvenuti brezel. Addio crostata della nonna, benvenuta torta della Foresta Nera. Addio vino rosso che piace sempre, benvenute birre di ogni genere.
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