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Bretzel: 5 curiosità che forse non conosci

 

Tra i tanti prodotti di origine germanica, il Brezel è forse quello più “emozionale”. Nelle panetterie italiane non si trova (tranne che in quelle dell’Alto Adige), nei supermercati se ne trovano imbarazzanti imitazioni. Ben presentato, anche nel suo apposito Albero espositore fa subito “festa”: la sua vista mette di buon umore e il gusto, un po’ pungente grazie alla presenza dei grani di sale grosso, trasporta subito in una dimensione di simpatia, divertimento, carne alla brace e buona birra. Il bretzel ha origini antichissime, ma oggi è diventato una vera icona della cucina tedesca e dello street food in generale, infatti non c’è sagra o festa all’aperto che non lo vede protagonista assieme al wurstel e all’hot dog.

Se anche tu ha deciso di rendere il tuo locale bavarese, saprai certamente che questo è un prodotto che non può assolutamente mancare nel tuo locale, perciò devi conoscerne tutte le curiosità ad esso legate e grazie alle quali è diventato, praticamente, il piatto emblematico della cucina bavarese:

 

  1. Sembra che i bretzel siano stati creati dai monaci del sud della Francia e del nord Italia prima dell’anno 1000: la loro forma, secondo le storie tramandate nella storia, ricordava le braccia di un bambino in posizione di preghiera. Da questo deriva la leggenda molto diffusa che i tre buchi così formati del bretzel come noi tutti lo conosciamo rappresentassero la Santissima Trinità.
  2. Si narra che gli stessi monaci davano i brezel come premio ai bambini che imparavano a memoria versi e preghiere della Bibbia.
  3. La parola Bretzel si scrive e si pronuncia in tanti modi diversi, tra cui: Laugenbrezel, Pretzel, Pretzl, Breze o Brezn;
  4. La tipica glassatura dei Brezel è ottenuta da una soluzione a base di sale grosso e bicarbonato che lo rende leggermente croccante esternamente e gli conferisce aspetto e sapore unici;
  5. Una leggenda racconta che i primi bretzel creati venissero consumati quasi crudi, poi – sempre secondo la leggenda- un fornaio si addormentò dimenticandosi i panini in forno e dando vita a quelli che oggi consociamo.

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